La giornata di ieri è trascorsa in tranquillità, anche il pranzo natalizio che mi aveva preoccupata tanto è andato bene e sono riuscita a prepararlo. Dal momento che mi ero prefissata un obiettivo minimo da svolgere e con il minor consumo di energia fisica, ho preparato un risotto agli zucchini, salmone affumicato e insalata capricciosa e come dolce la classica viennetta presa al supermercato. Dal momento che non era niente di elaborato ma un semplice pasto da tutti i giorni, è stato pronto in poco tempo, apprezzato e digerito senza conseguenze per lo stomaco e la linea. Per fortuna il periodo delle abbuffate è terminato; niente più lunghi pranzi con portate elaborate che ti facevano saltare la cena e che digerivi il giorno dopo e questo perché a gestire il pranzo natalizio adesso sono io. Finché era mia madre a prepararlo era d'obbligo, secondo lei, rispettare le tradizioni ed ecco sfornati antipasti, primi e secondi impegnativi ed un dolce spesso pesante che concludeva la maratona gastronomica. Tutto questo aveva sempre la medesima spiegazione : " A Natale bisogna mangiare qualcosa di diverso se no, non è Natale". Quello che proprio non sono mai riuscita a comprendere erano il significato di "bisogna" e "diverso". Quando cercavo di spiegare che l'obbligatorietà di preparare piatti elaborati non aveva niente a che fare con il piacere di stare a tavola tutti insieme il giorno di Natale e che nei tempi moderni non esiste più la necessità di nutrirsi abbondantemente dal momento che ci sono i supermercati, venivo tacciata di incomprensione della tradizione. "A casa nostra si è sempre fatto così" questa era ogni volta la conclusione alle mie osservazioni. A completare questo scenario luculliano si aggiungeva la classica insistenza : "Ne vuoi ancora?" "Non mangi perché non ti piace?" "Prendine ancora un po'". Dal momento che sovente le spiegazioni del tipo "Sono piena" o "Hai preparato troppo" erano causa di broncio, il pranzo di Natale diventava uno dei problemi dell'anno . Adesso questi momenti sono passati, mia madre è troppo anziana per fare preparazioni gravose e io sono malata così il pranzo di Natale è diventato easy e siamo tutti più contenti. Ieri a pranzo c'era solo mia figlia e questo ha reso tutto ancora più semplice, la presenza di una persona in più a tavola non ha reso difficile preparare il pranzo che è stato apparecchiato e consumato velocemente. Nel pomeriggio c'è stata la possibilità di godere della compagnia e da parte mia c'è stata anche la richiesta d'aiuto per un progetto d'arredo che è stata esaudita, poi più tardi è arrivato il genero che non aveva potuto partecipare al pranzo. Insomma il giorno di Natale è trascorso, come ho detto prima, in tranquillità. Credo che trascorrere il Natale in famiglia, con cose semplici e senza la parata tradizionale sia la cosa migliore per godere di un buon Natale. Siamo stati tutti contenti e questa è la cosa più importante.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.