I giorni passano velocemente, manca poco più di una settimana a Natale e non ho ancora le idee chiare per il pranzo da preparare per l'occasione. So che non devo farmi prendere la mano e preparare solo cose semplici e veloci, anzi sarebbe meglio utilizzare cose già pronte, facili da reperire e che non richiedano prenotazione, ma so già che sarà difficile rispettare questi propositi. Ci sono momenti in cui penso al menù e come sempre esagero con la lista, eppure non si ha più voglia di rimpinzarci con manicaretti elaborati e pesanti. Nell'era del consumismo i supermercati offrono cibo a volontà ed esistono ristoranti per tutte le borse; non esistono più i tempi bui in cui il pranzo di Natale soddisfava la fame di mesi, forse per alcune persone esistono ancora quei tempi, ma per i più no. Discorsi filosofici a parte, quest'anno voglio rendermi la vita facile però non ho idee. Se consulto il mio sito di cucina le idee le trovo, ovviamente finisco per complicarmi la vita e questo non è l'obiettivo. La cosa più semplice sarebbe andare a fare il pranzo fuori casa, come fanno molti, ma è necessario prenotare con largo anticipo e non è da me e poi preferisco fare tutto in casa. Da anni, cioè fin da quando ero bambina, il pranzo di Natale è sempre stato fatto in casa e non ho intenzione di cambiare. Non è per una questione di tradizione è che mi sento ... più comoda. A casa propria ci si muove con i propri tempi, se manca qualcosa si sa dove cercarlo e anche gli ospiti si sentono più comodi, specie se sono parenti o amici stretti. Quest'anno non so ancora in quanti saremo, pochi per fortuna, ma anche un ospite in più o in meno per me fa la differenza. Ogni anno che passa aumentano le difficoltà e questo anno sento che la cosa è più difficile rispetto l'anno precedente. A mio favore gioca la soluzione dell'ultimo minuto, che può sembrare assurda ed invece mi obbliga a prendere una decisione definitiva per raggiungere lo scopo. Comunque qualche pensierino ce l'ho, spero solo sia realizzabile. Spesso in televisione vengono mostrate preparazioni dell'ultimo momento e credo trarrò spunto da lì. Il mio non deve essere un pranzo tradizionale, quello con un numero imprecisato di antipasti, almeno due primi e due secondi con rispettivi contorni e dolce finale a sorpresa, il mio deve essere solo la scusa per trovarci insieme. Se alla fine sarà solo un piatto di spaghetti al pomodoro, un'insalata e una fetta di panettone andrà bene; la cosa più importante è stare insieme e chiacchierare. La vita moderna è fatta di tempi strettissimi, in cui spesso si sommano le cose da fare e c'è veramente poco tempo per stare insieme. Spesso la comunicazione è un messaggio stringato al cellulare, a cui si risponde in maniera analoga se non addirittura solo con una faccina; persino una telefonata, per breve che sia, è un consumo di tempo che non si ha. Comunicare di persona, poi, è un lusso. Il momento del Natale sembra fatto apposta per ritrovarsi e finalmente colmare con abbracci e parole quella stringatezza che si usa tutto l'anno e il pranzo è solo un pretesto.
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