E' arrivata la pioggia, quella autunnale, che già dal mattino fa capire che la giornata sarà buia e umida. Le previsioni meteo avvertono che la perturbazione piovosa durerà per qualche giorno e non ci sarà tregua; sulla cartina dell'Italia sono ben in chiaro le zone colpite dal maltempo, tra cui quella dove abito io, e con questo l'arrivo dell'autunno è già segnato. La mia delusione per questa estate breve non finisce certo con l'arrivo di questa pioggia; sarà sempre più difficile fare delle passeggiate con la carrozzina e sarà d'obbligo scegliere posti al chiuso, che ovviamente per le mie stesse ragioni saranno affollati.
In questi giorni ho ricominciato a fare un po' di esercizi di fisioterapia, quelli che mi erano stati insegnati durante le visite di controllo per migliorare il tono muscolare, con la speranza di poter usare di nuovo solo la stampella e quindi di uscire anche quando piove. Purtroppo sono psicologicamente destabilizzata dalla mia situazione famigliare e anche riprendere questi esercizi è una cosa complicata, perciò non mi aspetto un grande successo. Nel frattempo, giusto per abituarmi al cambio stagionale, ho cominciato a guardare quello che avevo messo via durante il cambio nell'armadio e al momento mi sembra sia tutto a posto. Il fatto è che mi piacerebbe qualcosa di nuovo, non tanto per necessità quanto per compensare il malumore che mi opprime quotidianamente. Di buono c'è che i negozi di abbigliamento non hanno messo ancora in esposizione tutte le collezioni, quindi c'è la possibilità di trovare cose interessante più avanti, sempre che il tempo si mantenga e mi permetta di uscire.
Sono nel momento "topo da biblioteca" e sto leggendo libri tutti i giorni. Da poco ho finito un libro molto carino di un autore giapponese Kashiwai Hisashi, che si intitola " Le ricette perdute del ristorante Kamogawa" e ammetto che mi è piaciuto molto. Non avevo ancora letto niente di autori simili, cioè, avevo già letto libri di autori giapponesi ma forse erano più impegnativi e di conseguenza avevo smesso di orientarmi in quel senso. Questa è stata un po' una scoperta e siccome il topo da biblioteca di casa, cioè mio marito, aveva già letto romanzi simili mi ha passato uno dei suoi, così adesso sto leggendo un altro libro di un altro autore giapponese. Non vorrei che questo momento di ripresa della lettura mi ingolosisse troppo e che mi portasse a frequentare nuovamente le librerie, con la conseguenza di spenderci altri soldi, poiché i libri sono come le ciliegie e uno tira l'altro. Sottolineo che i nuovi acquisti sono sempre nella fascia economica e pertanto sono spese sopportabili, ma i libri occupano uno spazio fisico e c'è il rischio riempire poi la casa. Ho fatto tanta fatica a fare decluttering con il cambio di casa e non vorrei ritrovarmi punto a capo. Nella mia zona office ho cominciato a fare spazio per i nuovi libri che avevo acquistato e per fortuna non ce ne è molto, per cui mi auguro che anche gli acquisti per questa ragione siano limitati.
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